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Progetto ORTHUS tra mito e realtà

Orthus può essere definito il cane da guardia più feroce di tutti i tempi. Fratello di Cerbero, viene rappresentato come un cane bicefalo con coda serpentiforme.

Il Cane nella storia ha da sempre affiancato l'uomo lungo il cammino evolutivo, strutturando e intensificando sempre più il legame che oggi li caratterizza.

Due specie antagoniste che hanno avviato una collaborazione proficua e duratura.

Nell'ultimo decennio la presenza di animali domestici nelle famiglie degli italiani è aumentata a dismisura, i media si interessano sempre più alle dinamiche relazionali tra specie diverse e ciò mette in evidenza anche le criticità legate a queste relazioni per lo più improvvisate.

 

I Cani inseriti in questo progetto fanno parte di questa ultima ampia categoria: "i Cani Impegnativi e/o morsicatori".

Di cosa parliamo quando parliamo di aggressività?

L’aggressività è un’appropriata o inappropriata minaccia o sfida che si risolve con il combattimento o la resa (Overall, 2001).

In linea generale, l’aggressività può essere definita come un comportamento palese o intenzionale manifestato da un individuo per danneggiare o altrimenti “provocare uno stimolo nocivo” nei confronti di un altro individuo (Moyer, 1968, 1987) o, più semplicemente, come “attacco o minaccia di attacco” (Francis, 1988), che può essere aggravato da frustrazione o da stimoli ostili (Moyer, 1987).

In natura si distinguono due tipi di aggressività:

L’aggressività Predatoria e l’aggressività Emozionale o Affettiva.

La prima viene messa in atto ogni qual volta nasce l’esigenza di nutrirsi, quindi si uccide la preda per cibarsene. In questo tipo di aggressività il predatore è sempre tranquillo, non manifesta mai segni di rabbia, l’uccisione della preda conferisce al predatore una piacevole sensazione (pronta disponibilità di cibo), mentre l’aggressione su base emotiva, al contrario, da delle sensazioni negative.

La sequenza predatoria è dipendente da una schema fisso, sequenza innata scatenata da uno stimolo che solitamente è un movimento rapido e imprevisto. Tutti gli altri tipi di aggressività rientrano in un coplesso emozionale specifico (Aggressività assertiva, territoriale, da paura, da dolore, intrasessuale, da stress o nervosismo, patologica, idiopatica, ecc.), in altre parole si tratta di “uno stato interno motivazionale che influenza la predisposizine dell’animale a comportarsi aggressivamente…”(Overall 2001). 

Canile e aggressività

 

La maggior parte dei soggetti "impegnativi" in canile necessitano di un lavoro di recupero mirato alla riabilitazione e alla re-integrazione nel tessuto urbano, .generalmente la minaccia o il morso diventano uno strumento funzionale alla vita.

                                                                            

Questi cani “impegnativi” andrebbero gestiti secondo la logica del benessere animale: adeguato sfogo fisico e rapporto con persone sensibili e preparate, supportate da un organico tecnico formato da professionisti e volontari adeguatamente formati.   

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